La deputata americana Ilhan Omar è ancora una volta nella bufera per un tweet in cui ha messo sullo stesso livello Israele ed Hamas, ed anche gli Stati Uniti ed i talebani. La democratica di origine somala, che è una delle due prime musulmane elette al Congresso, è stata duramente attaccata da un gruppo di colleghi di partito che le chiedono di chiarire le sue parole.
“Paragonare gli Stati Uniti ed Israele ad Hamas e i talebani è offensivo e fuorviante, ignorare le differenze tra democrazie governate dallo stato di diritti e organizzazioni impegnate nel terrorismo nel migliore dei casi scredita le argomentazioni e nel peggiore riflette un profondo pregiudizio”, si legge nella dichiarazione firmata da 12 dem, guidati da Brad Schneider, alleato di ferro di Israele al Congresso.
“Noi chiediamo alla deputata Omar di chiarire le sue parole con cui mette nella stessa categoria Usa ed Israele insieme a Hamas e Talebani”, conclude la dichiarazione. Omar, che fa parte del gruppo di deputate della sinistra dem che ai tempi dell’amministrazione Trump erano state soprannominate “The Squad”, ha fatto la sua controversa affermazione in un tweet a proposito di una domanda da lei posta durante l’audizione del segretario di Stato, Antony Blinken.
“Noi dobbiamo avere lo stesso livello di responsabilità e giustizia per tutte le vittime di crimini contro l’umanità – ha scritto su Twitter – noi abbiamo visto atrocità impensabili commesse dagli Usa, Hamas, Israele, l’Afghanistan ed i talebani”.
Sempre via Twitter, Omar – che ha anche denunciato di aver ricevuto sui social minacce di morte – ha già risposto ai colleghi democratici affermando che è “vergognoso” che loro abbiano fatto una dichiarazione per chiedere chiarimenti invece di chiamarla direttamente. E ha accusato itoni della dichiarazione ed i suoi “luoghi comuni islamofobici”.
A difesa di Omar è intervenuta Rashida Tlaib, l’altra deputata musulmana e membro della “Squad”, affermando che essere stanca dell’azione dei suoi colleghi tesa a “demonizzare Omar” che ha avuto il coraggio di “denunciare gli abusi dei diritti umani a prescindere da chi sia responsabile”. (AdnKronos)